VAR e GLT: La rivoluzione tecnologica nel mondo del calcio




Cos’è il VAR e come funziona?

Tutti gli appassionati di calcio hanno, almeno una volta, sentito parlare del VAR, ma in pochi sanno realmente come può essere utilizzato ed in quali occasioni.

Il Video Assistant Referee (VAR) e l’Assistant Video Assistant Referee (AVAR) sono, rispettivamente, l’ “assistente al video dell’arbitro” e il “vice assistente al video dell’arbitro” che analizzano gli episodi dubbi delle partite, tramite videofilmati, fornendo assistenza all’arbitro. 
Il sistema VAR è stato approvato dall’ International Football Association Board, che gestisce le regole del calcio, il 6 marzo del 2016. La prima partita in cui il sistema è stato utilizzato è stata New York Red Bulls II-Orlando City B, valida per il campionato di USL Pro.

In ambito internazionale il VAR è stato utilizzato per la prima volta il 1 settembre del 2016 per l’amichevole Francia – Italia. Entusiasti dei risultati ottenuti all’estero ed in campo internazionale, la Lega Serie A ha deciso di introdurre il sistema di assistenza video in campo nella stagione 2017 – 18, e già nella partita di debutto Juventus – Cagliari si è dimostrato utile per l’assegnazione un rigore al Cagliari durante il primo tempo, parato successivamente dal portiere bianconero Buffon.
L’utilizzo costante nel campionato italiano di Serie A è stato il trampolino di lancio per il VAR che, grazie anche all’intervento del presidente della FIFA Gianni Infantino, è stato utilizzato durante il campionato del mondo del 2018. Lo stesso Infantino ha dichiarato: “in questo modo non solo aiuteremo il direttore di gara, ma renderemo un po’ di giustizia anche al pubblico”.
Complessivamente il VAR ha riscontrato opinioni positive dall’utilizzo durante il mondiale in Russia e gli arbitri italiani, in particolare, si sono dimostrati i più preparati.
Il presidente dell’AIA Marcello Nicchi ha infatti dichiarato: “Irrati ha salvato il mondiale. Senza quel rigore alla Francia non so cosa sarebbe successo”.

Nicchi si riferisce ovviamente al rigore assegnato alla Francia nella finale contro la Croazia grazie al tocco di mano del giocatore croato, e dell’Inter, Ivan Perisic. Inizialmente l’arbitro Pitana non aveva assegnato il tiro dagli undici metri, ma l’italiano Irrati ha subito comunicato dalla VAR room, tramite un silent check, la presenza dell’irregolarità all’interno dell’area di rigore. Il gol realizzato dai Bleus ha portato il risultato sul 2 a 1, permettendo alla Francia di giocare con più tranquillità e di mettere la partita in discesa fino alla realizzazione delle altre 2 reti e alla vittoria della coppa. Questo fa comprendere quanto sia importante il VAR nel mondo del calcio, e del cambiamento radicale che questa tecnologia ha apportato alle regole del gioco.


Ma nello specifico, come funziona il VAR?
Il VAR può essere utilizzato per valutare solo occasioni in cui siano stati commessi “gravi errori di valutazione” da parte dell’arbitro in queste quattro circostanze:
-        Viene segnato un gol;
-        Viene (o non viene) assegnato un calcio di rigore;
-        Viene segnalata l’espulsione di un giocatore in sostituzione di un altro;
-        Viene espulso un giocatore direttamente (non per somma di ammonizioni);

Gli arbitri sono, durante tutto l’arco della partita, in comunicazione via auricolare, questo permette la fase preliminare del “silent check”. Quest’ultimo consiste in una comunicazione via auricolare tra l’arbitro in campo e quelli presenti nella “VAR room” che valutano l’episodio e decidono se richiamare il direttore di gara a rivedere le immagini dell’azione in questione al monitor.

La procedura si compone solitamente di quattro fasi:
-        Il VAR e l’AVAR informano l’arbitro della valutazione di un determinato episodio;
-        Il VAR e l’AVAR effettuano il “silent check” con il direttore di gara esponendo l’episodio;
-        L’arbitro valuta insieme ai collaboratori se rivedere le immagini a bordo campo;
-        L’arbitro prende la decisione finale;

L’aiuto del VAR può essere chiesto esclusivamente dall’arbitro o dagli assistenti, e mai dalle panchine o dai giocatori in campo che rischiano di essere sanzionati per proteste.
Le regole di utilizzo limitano però, secondo alcuni, le potenzialità del VAR perché continuano ad includere, anche se in piccola parte, l’errore umano. In tanti si sono infatti ribellati alle scelte arbitrali prese durante lo stesso mondiale di Russia 2018. Questo è successo a causa della difficoltà di applicazione delle nuove regole da parte di alcuni arbitri non abituati a questo nuovo tipo di tecnologia.
L’esempio più eclatante è stato quello dell’arbitro paraguaiano Caceres, durante il match tra Iran e Portogallo, che si è trovato in estrema difficoltà durante tutta la partita ed è stato costretto a richiedere più volte l’assistenza del VAR con scarso successo.

 Dopo aver visto un arbitraggio così scadente l’ex attaccante del Newcastle Alan Shearer ha attaccato il VAR e, conseguentemente, chi lo ha voluto nella coppa del mondo con parole pesanti, definendolo “una c…… assoluta”.
Lo stesso Iker Casillas, campione del mondo con la Spagna nel 2010, ha pesantemente attaccato il tanto elogiato arbitro della finale Francia – Croazia, Pitana.



Via Twitter Casillas, nel caso del rigore sopracitato assegnato alla Francia sul fallo di mano di Perisic, ha contestato proprio “l’errore umano”. Secondo il campione spagnolo infatti Perisic non aveva la possibilità di evitare il pallone e, quindi, il suo tocco di mano risultava involontario.

Questo nuovo tipo di tecnologia applicata allo sport non è, quindi, priva di critiche, ma ha portato sicuramente dei cambiamenti radicali in grado di supportare l’uomo nelle scelte arbitrali in campo.

Goal line technology per “scacciare” il gol fantasma.
Un’altra rivoluzione dal punto di vista tecnologico nel mondo del calcio recente è stata l’introduzione della goal line technology. Lo scopo di questa nuova tecnologia è quello di evitare i “goal fantasma”, ovvero quando si ha l’incertezza che la palla superi la linea di porta. La GLT è nata prima del VAR, il debutto è stato infatti nel 2012 con l’introduzione da parte della FIFA del GoalRef e dell’Hawk-Eye.

Nello specifico il GoalRef permette di determinare il passaggio della palla dalla linea di porta tramite l’induzione magnetica. L’Hawk-Eye, invece, utilizza una tecnica differente che consiste nella riproduzione virtuale della traiettoria della palla per determinarne la posizione e, prima di fare il debutto nel mondo del calcio, veniva già utilizzato nel cricket e nel tennis.
Ad oggi queste tecnologie sono state implementate e migliorate notevolmente e permettono all’arbitro di stabilire con estrema precisione se la palla sia entrata o meno. L’occhio umano da solo non potrebbe mai rilevare con precisione assoluta la posizione della palla perché può gestire soltanto 16 immagini al secondo. La GLT, invece, rileva fino a 500 fotogrammi al secondo grazie ad un sistema di 14 telecamere che inquadrano le linee di porta. Le immagini vengono elaborate in tempo reale da un supercomputer che determina la posizione della palla e stabilisce se questa sia entrata o meno. La comunicazione con l’arbitro è immediata: il computer invia un segnale allo smartwatch dell’arbitro che indica la posizione del pallone. 
Il segnale arriva al polso del direttore di gara entro un secondo visto che, in caso di goal, l’arbitro deve fermare immediatamente il gioco e convalidare la rete.
La sicurezza svolge un ruolo fondamentale in questo sistema tecnologico che viene protetto dagli hacker con l’utilizzo di appositi cavi LAN in fibra ottica (non collegati ad internet) che permettono l’esclusione di qualsiasi dispositivo esterno alla GLT.
In conclusione possiamo dire che l’avvento della tecnologia ha modificato radicalmente il mondo del calcio rendendolo diverso, con più regole ma con più meritocrazia e correttezza, ridefinendo il significato del modo di dire “gol è quando arbitro fischia”..
Per altre novità ed approfondimenti sulla tecnologia applicata allo sport continuate a seguire Sport’s Technology.

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